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dai GIORNALI di OGGI

GAS : Mosca interrompe forniture a Kiev

2008-12-31

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Dalessandro Giacomo

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CORRIERE della SERA

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2009-01-01

Kiev non ha ancora saldato il suo debito con la società, pari a 2,1 miliardi

Gazprom taglia le forniture all'Ucraina

Alle 8 è scaduto il contratto per la consegna di metano. Ue: "Rispettare impegni". Scajola: "Noi tranquilli"

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NOTIZIE CORRELATE

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Nuova crisi del gas tra Russia e Ucraina. E l'Europa rischia di restare al freddo (31 dicembre 2008)

La sede Gazprom a Mosca (Ap)

La sede Gazprom a Mosca (Ap)

MOSCA - Come annunciato mercoledì, il colosso russo del gas Gazprom ha tagliato le forniture all'Ucraina dopo che alle 10 (le 8 italiane) è scaduto il contratto sulle consegne di metano senza che sia stato raggiunto alcun accordo sul saldo del debito energetico che Kiev ha nei confronti del colosso russo. Fino all'ultimo si è tentato di ricucire la rottura e trovare un'intesa tra le due parti, ma in serata si è saputo che Kiev aveva deciso di ritirarsi dalla trattativa. Il numero uno di Gazprom, Alexei Miller, aveva annunciato che le forniture sarebbero state sospese al 100% e che tutta la responsabilità di ciò sarebbe "ricaduta sulla parte ucraina". Miller ha spiegato che Kiev non ha ancora saldato il suo debito con Gazprom, pari a 2,1 miliardi, ma ha anche cercato di rassicurare i consumatori europei, affermando che Gazprom farà del suo meglio perché ricevano il metano in tempo. "Abbiamo cessato del tutto le forniture all'Ucraina a partire dalle ore 10 - ha detto il portavoce -. Continuiamo a rifornire pienamente l'Europa". La Russia garantisce circa un quarto dell'approvvigionamento di gas dell'Unione, e l'80% passa attraverso l'Ucraina.

UE: "RISPETTARE IMPEGNI" - Il presidente Viktor Yushchenko ha rivolto un appello alla Commissione europea affinché intervenga come mediatrice nei negoziati con la Russia sui prezzi del gas e da Bruxelles è giunta una nota secondo cui "tutti gli impegni relativi alla fornitura e al transito del gas devono essere rispettati". La Ue ha anche invitato le parti a riprendere le trattative e arrivare rapidamente a un accordo. Il ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola ha ribadito che in ogni caso l'Italia non subirà disagi perché gli stoccaggi sono ai massimi livelli, anche se la vicenda dimostra l'urgenza di trovare fonti alternative di energia. "Il ministero dello Sviluppo economico sta seguendo costantemente la crisi del gas fra Russia e Ucraina e sta collaborando con l'Unione europea per trovare una soluzione che garantisca la regolarità degli approvvigionamenti - si legge in una nota -. Non vi sono problemi per l’Italia. Gli stoccaggi del gas sono ai massimi livelli, oltre il 90%, e abbiamo già disposto tutte le misure per aumentare, ove necessario, le importazioni di gas attraverso gli altri gasdotti. Questa nuova crisi conferma in ogni caso l’urgenza di varare un piano energetico nazionale che diversifichi le fonti energetiche e le aree geografiche di approvvigionamento".

TRATTATIVA FALLITA - Al momento sembra che non ci siano rischi per l'Europa che ha temuto si ripetesse una crisi simile a quella del gennaio 2006 quando alcuni paesi occidentali si sono visti ridurre parte delle consegne di gas. La società dell’energia ucraina Naftogaz ha confermato all'agenzia France Presse che sono state diminuite le forniture di gas russo, ma ha assicurato che il transito dell'idrocarburo verso l'Europa viene mantenuto. La radio russa Vest ha citato l’ingegnere Alexei Oleinichenko che aveva annunciato una riduzione delle forniture verso l’Ucraina ma aveva sottolineato che sono aumentati i rifornimenti nelle pipeline destinati all’Europa. Il mancato accordo ruota attorno a un doppio problema di saldo dei debiti e la firma di un nuovo accordo. Gazprom, ha annunciato il premier russo Vladimir Putin, aveva abbassato la tariffa proposta a Kiev da 418 a 250 dollari per mille metri cubi di gas, ma l’Ucraina ha definito la proposta "inaccettabile" se non verrà aumentata contestualmente anche la tariffa per il transito del gas russo verso l’Europa. Gazprom, secondo Putin, "ha offerto di vendere il gas all’Ucraina a 250 dollari per motivi umanitari" e per la crisi che sta affrontando Kiev, mentre i prezzi del metano acquistato dalle repubbliche centroasiatiche mediamente sono di "340 dollari per mille metri cubi". La trattativa si è definitivamente arenata mercoledì sera, dopo che Kiev aveva ventilato un possibile blocco delle forniture all'Europa.

 

01 gennaio 2009

 

 

 

 

 

 

 

 

REPUBBLICA

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2009-01-01

Gas, Mosca interrompe le forniture a Kiev

Gazprom garantisce il flusso verso l'Europa

MOSCA - Come preannunciato, Gazprom, il colosso energetico russo, ha interrotto le forniture di gas all'Ucraina. Alle 10 ora di Mosca (le 8 italiane) è scaduto il contratto sulle consegne di gas russo al paese vicino, senza che sia stato raggiunto alcun accordo sul saldo del debito che Kiev ha nei confronti di Gazprom. Ed è subito scattato il blocco del flusso. In un primo tempo un ingegnere della stazioen di pompaggio russa aveva fatto sapere che le forniture erano state ridotte del 75%. Gazprom ha comunque chiesto l'apertura di nuove trattative con l'Ucraina.

Nell'annunciare lo stop nelle forniture a Kiev, il portavoce del colosso controllato dal Cremlino ha tuttavia assicurato che restano invariate le consegne di gas ai clienti dell'Unione europea. "Abbiamo cessato del tutto le forniture all'Ucraina a partire dalle ore 10 (le 8 italiane)", ha detto ai giornalisti il portavoce che ha aggiunto: "Continuiamo a rifornire pienamente l'Europa".

(1 gennaio 2009

 

 

 

 

 

Lo ha annunciato il vicepresidente di Gazprom Alexandre Medvedev

Fallito il negoziato tra Kiev e Mosca sul contratto per le forniture di metano

Guerra del gas tra Russia e Ucraina

Niente accordo, domani rubinetti chiusi

Kiev assicura: "Nessun problema per il transito. Garantite le forniture all'Europa"

Guerra del gas tra Russia e Ucraina Niente accordo, domani rubinetti chiusi

Le tubature del gas russo che passano vicino a Kiev

MOSCA - Sono fallite le trattative tra Ucraina e Russia per il saldo del debito nei confronti di Gazprom: lo annunciato il Numero uno del colosso dell'energia russa, Alexei Miller. Gazprom ha confermato lo stop alle forniture di gas all'Ucraina a partire da domani alle 10:00 (le 08:00 italiane).

L'Ucraina garantirà il transito sul suo territorio del gas russo destinato all'Unione europea. Lo ha assicurato oggi la società di Stato ucraina per gli idrocarburi Naftogaz. Non ci saranno, almeno per ora, problemi per le forniture all'Unione Europea.

Già la settimana scorsa la società controllata dal Cremlino aveva minacciato di interrompere i flussi di metano. "Gazprom spera per il meglio ma si sta preparando per il peggio", aveva detto oggi il vicepresidente Alexander Medvedev. I

Ore contate per il contratto. "In assenza di un contratto, non potremo più proseguire le forniture di gas all'Ucraina", ha detto Medvedev nel pomeriggio. A questo punto, serviva un accordo "dell'ultimo minuto", visto che il termine per la sigla di un nuovo contratto era fissato per le ore 10 di domani mattina, le 8 italiane. Ma l'intesa non c'è stata.

Lite sul prezzo. Uno dei punti su cui vanno avanti i colloqui è il prezzo che Kiev dovrà pagare per il gas dal 2009. Secondo un accordo stipulato tra le parti a ottobre, l'Ucraina avrebbe dovuto avvicinarsi gradualmente al prezzo di mercato (nei giorni scorsi si era parlato di una tariffa attorno ai 418 dollari per 1.000 metri cubi di gas). Oggi però Medvedev ha dichiarato che Kiev ha avuto un'offerta molto vantaggiosa, sottolineando che non si tratta del prezzo destinato ai clienti europei.

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Il flusso verso l'Occidente. Il portavoce del gigante russo, Serghei Kuprianov, ha riferito che Kiev ha intenzione di sequestrare il metano in transito nei tubi verso l'Europa occidentale, se Mosca metterà mano ai rubinetti. Una mossa che Kuprianov ha definito "un ricatto". Ma l'Ucraina ha subito smentito le accuse: "Il Paese garantirà un affidabile, sicuro e ininterrotto transito del gas russo sul suo territorio verso l'Europa", ha assicurato Oleksander Shlapak, componente dello staff del presidente Viktor Yushchenko. Attraverso l'Ucraina passa infatti l'80% del gas russo destinato agli europei. Il contratto per il transito scade a fine 2010.

L'intervento della Ue. L'Unione europea interviene nel braccio di ferro tra Russia e Ucraina e sollecita un "accordo negoziato". Tre anni fa una crisi simile ha avuto ripercussioni su diversi Paesi europei, tra cui l'Italia, ma nelle ultime settimane Bruxelles ha ripetuto che, in caso di una nuova chiusura dei rubinetti, le conseguenze sarebbero meno pesanti perché il livello delle scorte è molto alto e il consumo di gas è minore,viste le temperature meno rigide.

Nessun rischio per l'Italia. "Per l'Italia non c'è nessun problema, le nostre scorte sono al massimo livello". E' quanto riferiscono fonti del ministero dello Sviluppo economico, che sottolineano come siano state predisposte "misure per incrementare le importazioni di gas da altri Paesi".

(31 dicembre 2008)

 

 

 

 

L'UNITA'

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2009-01-01

Interrotte le forniture di gas russo all'Ucraina. Rischi anche per l'Europa

gazprom

Gazprom, il colosso energetico russo, ha ridotto le forniture di gas all'Ucraina dopo che alle 10 ora di Mosca (le 8 italiane) del 1° gennaio è scaduto il contratto sulle consegne di gas russo al paese, senza che sia stato raggiunto alcun accordo sul saldo del debito energetico che Kiev ha nei confronti di Gazprom. Lo ha riferito una televisione russa.

La stazione radio Vest ha citato l'ingegnere Alexei Oleinichenko, che ha confermato che alle 10 (le 8 in Italia) il colosso russo del gas Gazprom ha iniziato a ridurre le forniture verso i gasdotti che servono l'Ucraina. Oleinichenko ha però sottolineato che allo stesso tempo sono aumentati i rifornimenti nelle pipeline destinati all'Europa. Una notizia volta a rassicurare i paesi occidentali europei che temevano si verificasse una nuova crisi simile a quella del gennaio 2006, quando Gazprom ridusse la pressione del gas immesso nelle condutture ucraine facendo registrare riduzioni anche nel resto di Europa. La Russia garantisce infatti circa un quarto dell'approvvigionamento di gas dell'Unione, di cui l'80% passa attraverso l'Ucraina.

Le trattative fra Ucraina e Russia per il saldo del debito nei confronti di Gazprom, e per un nuovo contratto a prezzi ritoccati al rialzo erano fallite mercoledì sera, aveva annunciato Aleksei Miller il numero uno del colosso russo del metano, confermando lo stop delle forniture di gas all'Ucraina a partire dalle 10 del 1° gennaio. La società di Stato ucraina per gli idrocarburi Naftogaz Ucraini, ha però assicurato che garantirà i rifornimenti di gas all'Unione Europea. "L'Europa riceverà tutto il gas che la Russia le fornirà", ha detto all'agenzia Afp un dirigente della società. In una telefonata al presidente della Commissione Ue Josè Manuel Barroso, anche la premier ucraina Iulia Timoshenko ha assicurato, secondo quanto reso noto dalla stessa Commissione Ue, che "non vi saranno interruzioni nelle forniture di gas ai clienti nell'Unione europea". Ma dall'Ucraina erano giunte oggi aperte minacce ai rifornimenti russi per i paesi dell'Ue, il grosso dei quali passa per i gasdotti ucraini. Naftogaz aveva inviato ai partner una lettera - secondo fonti confermate da Gazprom e dalla leadership russa - dove minacciava di togliere i suoi tubi al metano di Mosca, in caso questa avesse deciso di chiudere i rubinetti riservati al consumo di Kiev. Naftogaz affermava che il contratto sul transito è scaduto, e che tutto il gas russo in transito sarebbe stato sequestrato come di "provenienza da fornitore ignoto". Una ritorsione che il premier russo Vladimir Putin e il presidente Dmitri Medvedev hanno definito "scorretta sul piano giuridico ed economico" e dannosa soprattutto per il popolo ucraino. Non ha giustificazioni legali, dice Mosca, perchè il contratto sul transito scade nel dicembre 2010, ed è gravida di conseguenze negative per la Russia e la sua clientela europea, ma anche per l'economia ucraina e la sua credibilità agli occhi occidentali.

Kiev, che ha restituito 1,5 miliardi degli oltre due miliardi di dollari di debito accumulato con Gazprom, non vuole pagare ora le sanzioni sui ritardi previste dal contratto 2008, ma per Gazprom quella è una questione di principio. Mentre il prezzo (per Gazprom "supervantaggioso") di 250 dollari per 1.000 metri cubi di gas proposto da Mosca dopo un balletto di cifre arrivato ieri a 418 dollari, è ritenuto eccessivo dall'Ucraina, che attualmente ne paga 179,5. L'entourage del presidente Viktor Iushenko, in contraddizione con la lettera di Naftogaz, aveva già affermato che i consumatori europei sarebbero stati garantiti. Un viaggio lampo a Mosca della Timoshenko, latrice di un possibile compromesso in extremis, sarebbe stato annullato per ordine di Iushenko, che ha annunciato una dichiarazione pubblica per domani. Putin e Medvedev hanno parlato di fallimento provocato dalle "liti fra i clan ucraini" che "tengono in ostaggio il potere" e minano l'economia di quel Paese.

01 gennaio 2009

 

 

 

 

 

il SOLE 24 ORE

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2009-01-01

Russia, Gazprom sospende la fornitura di gas all'Ucraina

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1 gennaio 2009

Si profila una nuova crisi politica tra Mosca e Kiev: Gazprom ha infatti annunciato di aver interrotto la fornitura di gas all'Ucraina, anche se continuerà a rifornire "pienamente" l'Europa. La comunicazione è arrivata da un portavoce del colosso energetico russo poco dopo la scadenza del contratto con Kiev, alle 8 di questa mattina (ora italiana), senza che si sia trovato un accordo sul rimborso dei debiti ucraini verso la stessa Gazprom. Il presidente ucraino Viktor Yushchenko aveva già assicurato che Kiev garantirà comunque "un affidabile, sicuro e ininterrotto transito del gas russo sul suo territorio verso l'Europa". Le scorte dei clienti europei della Gazprom, in ogni caso, dovrebbero essere sufficienti per l'inverno: non dovrebbero quindi verificarsi problemi sul breve periodo.

Il mancato accordo ruota attorno a un doppio problema di saldo dei debiti e la firma di un nuovo accordo: Kiev non ha infatti ancora saldato il suo debito con Gazprom, pari a 2,1 miliardi. Inoltre Gazprom, ha annunciato il premier russo Vladimir Putin, aveva abbassato la tariffa proposta a Kiev da 418 dollari a 250 dollari per mille metri cubi di gas, ma l'Ucraina ha definito la proposta "inaccettabile" se non verrà aumentata contestualmente anche la tariffa per il transito del gas russo verso l'Europa. Gazprom secondo Putin "ha offerto di vendere il gas all'Ucraina a 250 dollari" per la crisi che sta affrontando Kiev, mentre i prezzi del metano acquistato dalle repubbliche centroasiatiche mediamente sono di "340 dollari per mille metri cubi". Il colosso del gas russo ha chiesto anche oggi alle autorità ucraine di poter riprendere le trattative.

 

 

 

 

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